5000 km tra USA e Messico, tra Canyon, deserti e la Route 66. 800+ spettatori entusiasti. 13 proiezioni da cinema hollywoodiani al muro di confine. Tantissimi amici ritrovati e guadagnati. Il nostro tour fra Hollywood, Arizona e Messico per raccontare la storia di Kino.
¡Viva Kino! è un film documentario di 61 minuti che racconta di padre Eusebio Chini, partito da Segno in Val di Non nel XVII secolo ed è arrivato “nelle Americhe” come scienziato, geografo, ha fondato missioni ed è riconosciuto come fondatore dell’Arizona. Difficile riassumere la statura di questo straordinario gesuita e difficile tradurlo sullo schermo, una sfida che abbiamo voluto cogliere con Aurora Vision. Aurora Vision è una società nata 4 anni fa per promuovere i valori positivi, per dare esempi forti ai giovani, per portare un po’ di speranza laddove se ne trova ben poca.
Il film documentario dopo l’anteprima a Trento in un cinema pieno ed entusiasta, ha iniziato il suo viaggio. Siamo partiti da Trento in 3: io, mio marito Alberto cantante e compositore della colonna sonora e Andrea Morghen, il produttore del film. Il Tour ha preso il via a Los Angeles, Hollywood per la precisione: 7 giornate di cartellone con proiezioni quotidiane presso il cinema indipendente Arena Cinelounge, sulla Sunset Boulevard. Giovedì 15 marzo ci hanno sorpreso con un caloroso Red Carpet e un brindisi ben augurale. Alla proiezione, oltre a personaggi del mondo del cinema, rappresentanti della chiesa cattolica e studiosi, è intervenuto Leo Zamboni, presidente del Circolo Trentino di California, con suo nipote. Un abbraccio intenso con il Trentino d’oltre oceano e il desiderio di poter portare la storia di padre Kino in tutti gli States. Un trentino che 350 anni fa è arrivato nel “nuovo mondo”, ci ha fatto incontrare proprio in quel cinema. Tra gli altri è intervenuto anche il sociologo Charlie Barnao, per anni basato a Trento a Villa S. Ignazio e ora al lavoro all’università di Las Vegas.
E un grande storico di Tucson visibilmente commosso ha aggiunto: “Siete riusciti ad esprimere la nostra vera essenza”.
Abbiamo lasciato la California in macchina in direzione est percorrendo la strada più a sud degli Statu Uniti, quella che corre lungo in confine con il Messico, in modo da poter toccare i luoghi di padre Kino, come l’attraversata del Rio Colorado, la strada di Yuma e il deserto del Piniacate, anche se solo marginalmente. Dopo molte ore siamo arrivati a Tucson e lì siamo stati accolti come in famiglia da due appassionati di padre Kino, la giudice di contea Carmen Dolny e Mark O’Hare. Durante il giorno seguente ci siamo sentiti privilegiati e abbiamo preso parte al Pa Wo, il contest di danza indigena dei Thohono O’ohdam.
Poi il film documentario è stato proiettato a Tucson, davanti a duecento persone. Avevamo un certo timore, perché presentavamo la “loro” terra, la “loro” storia, con occhi diversi. Durante la proiezione ci sono state persone che si sono alzate ad applaudire, e questo è stato il primo buon segno. Era presente uno dei protagonisti, lo scrittore ranchero Richard Collins che lo vedeva per la prima volta. Ci ha detto alla fine: “Grazie, siete riusciti a tirare fuori da tanto grezzo una vera opera d’arte”. E un grande storico di Tucson visibilmente commosso ha aggiunto: “Siete riusciti ad esprimere la nostra vera essenza”. Una stupenda torta dell’associazione di padre Kino, presieduta da Rosy, ci ha ristorati.
Magdalena de Kino è un luogo speciale, dove si trova la tomba del padre, e dove regna una calma quasi surreale.
La domenica è stata la presentazione più intensa emotivamente. Nel film si parla molto del concetto di frontiera, del muro, dei migranti, perciò la proiezione a Nogales, proprio davanti al muro, ha avuto un impatto simbolico importante. Alla scuola di Nostra Signora di Lourdes hanno partecipato diversi rancheros e un bel gruppo di studenti: metà dell’Arizona e metà del Messico, che ogni mattina attraversano la frontiera per poter andare a scuola.
Padre Kino ci è venuto in aiuto dal cielo e la mattina del 18 marzo abbiamo attraversato la frontiera senza alcun problema, memori ancora delle 8 ore in cui eravamo stati trattenuto l’anno scorso per le riprese. Siamo stati accolti con grande calore messicano a Magdalena de Kino da Raul Millàn del Comune. Magdalena de Kino è un luogo speciale, dove si trova la tomba del padre, e dove regna una calma quasi surreale. Siamo andati sulla piazza per riprenderci dal viaggio e gustare un taco e, come nei migliori film, abbiamo sentito la radio: “Questa sera non mancate alla proiezione del film ¡Viva Kino! alla sede del municipio, alla presenza di Lia e Alberto Beltrami e Andrea Moghen”.
Dato il grande numero di partecipanti, Raul ha organizzato due proiezioni, una alle 15 per gli studenti in una sala pienissima e una alle 17.30 per il pubblico. Incontrare i giovani e trovarli così carichi ed emozionati è sempre un’esperienza indimenticabile. Ci siamo lasciati con la promessa di ritrovarci a festeggiare la beatificazione di padre Kino (quando sarà riconosciuta in Vaticano).
Nel film si parla molto del concetto di frontiera, del muro, dei migranti, perciò la proiezione a Nogales, proprio davanti al muro, ha avuto un impatto simbolico importante.
Il viaggio è proseguito verso Baia de Kino sul mar di Cortez, un luogo tanto caro al nostro padre Kino. Una bella pausa e un po’ di sole per distoglierci dal lungo inverno trentino e nuovi amici appassionati della storia di Padre Kino. Alla sera la proiezione più partecipata è stata a Hermosillo, organizzata alla Casa di Cultura Sonorense da Luis Salgado, altro protagonista del film. Il cinema era pieno, era venuto anche Richard Collins dall’Arizona e molti degli intervistati, come l’antropologo Alejandro Aguilar Zeleny. Il calore messicano si è espresso al meglio con un’ora di dibattito dopo la proiezione e tante foto, tra cui quella con il grande gruppo scout a nome di padre Kino. Abbiamo lasciato il Messico a malincuore, con la speranza di ritrovarci ancora.
L’ultima tappa è stata una bella sorpresa a Phoenix, in un bellissimo cinema indipendente con il proiettore migliore di sempre. Particolari non indifferenti per chi fa questo mestiere. L’organizzatrice era l’inarrestabile Monica Michelle che con grande professionalità ha fatto il “tutto esaurito” già una settimana prima della proiezione. Alberto Beltrami ha introdotto il film con alcuni brani della musica italiana riscaldando il pubblico. Anche qui alla fine le domande e gli apprezzamenti non sono mancati.
Per sostenere il Tour abbiamo potuto contare sull’appoggio dei Vini Mas dei Chini, di VisitTrentino, del Relais Piazza della Signoria di Firenze e dell’abbigliamento sportivo Sicleri, le calzature AKU. Prima di ogni proiezione abbiamo potuto presentare un trailer con le immagini più belle del nostro Trentino e dell’Italia e i loghi degli sponsor.
Per finire non poteva mancare la tappa a Sedona, dove risiede uno dei migliori chitarristi americani, anche lui di origine italiana, Anthony Mazzella. Anthony era venuto più volte anche in Trentino per tenere concerti 15 anni fa. Ritrovarlo sempre più bravo e pieno di passione per la sua terra d’origine ci ha riscaldato il cuore.
Padre Kino ci ha veramente reso più ricchi, con tanti incontri, legami, esperienze… ¡Viva Kino!